Publié le: 30 août 2024

«La fiscalità deve essere più attrattiva»

ECONOMIA TICINESE – «Con l’approvazione popolare lo scorso 9 giugno della riforma fiscale, il cantone Ticino torna nella media svizzera della competitività fiscale intercantonale».

Il Ticino a piccoli passi torna nella media svizzera della competitività fiscale intercantonale.

Lo scorso 9 giugno infatti, quasi il 60 % della popolazione ha votato una riforma della legge tributaria che permette al Ticino di essere più concorrenziale per le persone fisiche e per quelle giuridiche. Nel 2019 il popolo aveva già approvato una riforma fisco-sociale che ha poi gettato le basi anche per ridurre la fiscalità a carico delle aziende. Infatti, dal 1° gennaio 2025 l’aliquota sugli utili di aziende e società scenderà dall’attuale 8 % al 5,5 %.

La riforma approvata il 9 giugno di quest’anno contiene diverse misure interessanti:

• L’aggiornamento dell’imposta di successione e donazione, con degli adeguamenti che tengono conto dei nuovi modelli di famiglia e l’introduzione di agevolazioni per i trapassi aziendali (ad esempio, i concubini saranno tassati come i fratelli con un’aliquota massima del 15,5 % contro il 41 % attuale);

• La riduzione dell’imposizione delle prestazioni in capitale della previdenza, con un’aliquota massima al 3 %;

• La riduzione graduale dell’aliquota massima dell’imposta sul reddito del 15,076 % al 12 % sull’arco di 6 anni;

• L’aumento della deduzione fiscale massima per le altre spese professionali fino a 3500 franchi nel 2026.

A queste misure si deve aggiungere la riduzione dell’1,66 % di tutte le aliquote dell’imposta sul reddito delle persone fisiche, per il fatto che da quest’anno il moltiplicatore d’imposta cantonale è tornato al 100 % (97 % fino al 2023).

L’attuale impostazione dell’imposta di successione e donazioni risale agli anni ’70 e non è più rappresentativa della società odierna e dei nuovi modelli di famiglia. Con questa riforma si riducono le aliquote massime delle nuove figure familiari che sono oggi particolarmente penalizzate, quali ad esempio i concubini e i figli e i nipoti del partner consensuale. È inoltre prevista una riduzione del 50 % in caso di successione aziendale, così da favorire la continuità aziendale delle piccole e medie imprese, realtà molto presenti in Ticino, in assenza di eredi diretti.

Il Ticino si contraddistingue nel contesto intercantonale per essere un territorio con una fiscalità favorevole per i bassi redditi, moderata per i redditi medi e fortemente penalizzante per gli alti redditi. Al fine di poter offrire un trattamento fiscale in linea con il resto della Svizzera, la riforma plafona l’aliquota massima al 3 % del prelievo in capitale della previdenza e riduce, in modo graduale sull’arco di 6 anni, l’aliquota massima dell’imposta sul reddito dall’attuale 15,076 % al 12 %.

Il Ticino diventa dunque attrattivo anche per gli alti redditi e riducendo sensibilmente la tassazione del capitale di previdenza potrà forse evitare che tante persone lascino il Cantone al momento del pensionamento per andare a risiedere ad esempio nei Grigioni, a Svitto o in altri Cantoni.

Stefano Modenini

Direttore AITI

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