Publié le: 3 mars 2023

I 60 anni della Geniomeccanica

pmi – Il giovane CEO Luca Wullschleger ripercorre la storia dell’azienda di S. Antonino che, insieme ad altre importanti realtà imprenditoriali operanti sul territorio ticinese, fa parte del Wullschleger Group, storico gruppo imprenditoriale familiare.

Luca rappresenta la quarta generazione di una dinastia di imprenditori. Fu infatti il suo bisnonno Fritz, originario di Zofingen (Canton Argovia), a fondare a Lugano – nel lontano 1900 – un’impresa dedita al commercio di materiali edili. CominciĂČ con il traportare via treno il legname ricavato dagli alberi della sua regione natale verso il porto di Genova, dove veniva impiegato nella costruzione degli alberi delle navi. Nei tragitti di ritorno, trasportava verso la Svizzera interna la ghiaia marina destinata alla produzione di calcestruzzo. Sulla rotta di quei viaggi, Lugano costituiva una tappa intermedia ideale e Fritz, innamorato della cittĂ  sul Ceresio, decise di stabilirvisi e avviarvi la sua attivitĂ  commerciale.

Negli anni successivi, i suoi discendenti ampliarono e diversificarono l’attività a tal punto che oggi, il Wullschleger Group, conta ben nove aziende, attive in ambiti molto diversi: dall’edilizia, all’energia; dall’industria, al settore immobiliare.

Luca che, come il padre Carlo e il fratello Paolo, siede nei diversi CdA delle aziende del Gruppo, operativamente dirige la Geniomeccanica SA.

Luca, il 2022 ù stato un anno molto importante per la Geniomeccanica


SĂŹ, l’anno scorso la ditta ha festeggiato 60 anni. Dopo la sua fondazione, per alcuni anni Ăš stata attiva nella meccanica del genio civile. Ben presto, perĂČ, il suo core-business ha subĂŹto un deciso riorientamento nella direzione dell’industria.

Nel 1990, la Geniomeccanica si trasferì a S. Antonino dove, su un sedime di oltre 20 000 mq, erano stati nel frattempo edificati due grandi capannoni industriali. Il trasferimento permise all’azienda di diversificare la propria attività e di creare un reparto dedicato all’assemblaggio. Nel 2009, venne costruito un terzo capannone.

Qual ù, attualmente, il Company Profile dell’azienda?

Contiamo 30 collaboratori e cinque reparti distinti. Il primo ù rappresentato dall’officina meccanica, dove si eseguono lavorazioni manuali di precisione. Altri tre reparti sono dedicati alla rappresentanza in esclusiva di prestigiosi marchi, per i quali ci occupiamo della vendita, del noleggio e della manutenzione. Il quinto, nato nel 1985, ù deputato al montaggio e all’assemblaggio di impianti industriali di elevata qualità, come aggregati idraulici e pneumatici di altissima precisione. Un’attività importante, per la quale abbiamo creato i dipartimenti necessari a garantirla: dagli acquisti alla produzione; dalla logistica alla spedizione.

Abbiamo sempre avuto a cuore la valorizzazione del personale e dei giovani del territorio. Lo dimostra il fatto che formiamo apprendisti e che tanti collaboratori sono con noi da oltre vent’anni: questa fidelizzazione costituisce un valore aggiunto, al quale la mia famiglia ed io teniamo moltissimo. Anche durante la pandemia, grazie al lavoro ridotto, siamo riusciti a tenere duro e a non licenziare nessuno.

Che tipo di profili professionali impiegate?

Essendo, la nostra, una delle poche officine meccaniche rimaste, capace di eseguire lavorazioni a 360 gradi, abbiamo la necessità di assumere tecnici multitasking, in grado di saldare, montare, fresare, assemblare e revisionare tanto il singolo pezzo quanto l’intero macchinario. È proprio per la nostra completezza e versatilità che molte imprese ticinesi ci affidano la revisione e la riparazione dei loro componenti. Negli ultimi anni abbiamo ulteriormente ampliato la gamma dei prodotti assemblati, incrementando così il portafoglio clienti.

L’ultima novità ù rappresentata dal prodotto di Genny Factory SA: la prima sedia a rotelle medicale auto-bilanciante al mondo, che abbiamo ingegnerizzato e brevettato da zero.

Ci puĂČ dire qualcosa in piĂč su questa sedia cosĂŹ rivoluzionaria?

È un prodotto che punta a rivoluzionare – a livello mondiale – la mobilitĂ  delle persone portatrici di handicap, ma non solo. Nel 2022, alla fiera internazionale «Rehacare», abbiamo presentato Genny ZERO. Si tratta di una sedia che - per il momento - Ăš destinata principalmente alla paraplegia ma che ben presto, ne siamo convinti, conoscerĂ  una maggiore diffusione, grazie ad un suo impiego nella micro-mobilitĂ  e negli spostamenti a corto raggio.

Se la prima versione di Genny usava ancora una tecnologia americana, Genny ZERO ù tutta farina del nostro sacco. Negli ultimi tre anni, infatti, abbiamo lavorato ad una nostra tecnologia auto-bilanciante, che sta alla base del nuovo prodotto. Genny ZERO verrà assemblata a S. Antonino a partire dal prossimo mese di giugno, in un’area dedicata della Geniomeccanica.

Come vede il futuro della sua azienda?

Prevedere il futuro non ù facile. Ogni anno, dobbiamo “riorganizzarci” per adeguarci ai mutamenti di un mercato in costante evoluzione. Certo, il periodo attuale ù particolarmente critico. Le forniture – sia di macchinari, sia di componenti – rimangono una vera e propria incognita.

Del resto, dal 2020 a questa parte viviamo una situazione di grande instabilitĂ  geopolitica, che si ripercuote sulla produzione e sulla logistica: un settore, quest’ultimo, che nel 2022 ha registrato costi aggiuntivi davvero importanti. Ad ogni modo, di fronte agli ostacoli noi cerchiamo sempre dei percorsi alternativi: come abbiamo fatto piĂč volte in questi primi 60 anni.

Simona Galli, AITI

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